Il declino dell'Uomo by Konrad Lorenz

Il declino dell'Uomo by Konrad Lorenz

autore:Konrad Lorenz
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2013-08-15T22:00:00+00:00


Capitolo 8.

EFFETTI PERVERSI DI COMPORTAMENTI ORIGINARIAMENTE TELEONOMICI

"La definizione di normale e di patologico".

In ultima analisi, tutti i processi distruttivi dei quali parleremo nei capitoli che seguono sono in fondo causati dalla discrepanza tra la velocità di sviluppo dell'evoluzione culturale e dell'evoluzione genetica. Le coppie di concetti «sano e morboso», «normale e patologico» si possono definire soltanto in base a un criterio teleonomico, cioè in base alle maggiori o minori possibilità di sopravvivenza che ogni qualità individuale offre a un certo organismo vivente in un ambiente dato. Un esempio classico di questo giudizio relativo è la cosiddetta anemia delle cellule falciformi, una grave malformazione dei globuli rossi, che nuoce gravemente all'ossigenazione del sangue, ma contemporaneamente immunizza i globuli rossi contro gli attacchi dei tripanosomi, veicoli della malaria. In Gambia fino al secolo scorso le persone «sane» erano «malate» di anemia delle cellule falciformi, perché gli individui con globuli rossi normali soccombevano per lo più fin da bambini a una grave forma endemica di malaria.

Insomma, distinguere ciò che è normale da ciò che è patologico non è sempre possibile con una definizione telegrafica. Tuttavia nelle pagine che seguono tratterò separatamente due tipi diversi di effetti perversi. Da un lato, gli effetti perversi che derivano da programmi di comportamento originariamente teleonomici per la società umana e divenuti nocivi soltanto nelle attuali condizioni ambientali.

Dall'altro gli effetti perversi che recano univocamente in sé il marchio del patologico e che (come, per definizione, le nevrosi) occupano nella personalità uno spazio «eccessivo», soffocando ogni altra motivazione di comportamento del malato. Non dobbiamo dimenticare che la nostra specie ha avuto finora un successo biologico straordinario, grazie alla sua capacità di trasmettere ai discendenti i caratteri acquisiti nel corso della vita individuale. Nessun vertebrato è divenuto il «fossile-guida» della sua età nella stessa misura in cui lo è stato l'"homo sapiens". Solo questo immenso successo ha evocato i pericoli che oggi ci minacciano.

Molte regole di comportamento delle quali dovremo parlare in questo capitolo erano fino a poco tempo fa chiaramente utili all'umanità, e proprio per questo sono considerate ancora oggi, non del tutto a torto, come delle virtù. Ma nelle attuali circostanze esse tendono a funzionare in eccesso, e questo genera pericolose conseguenze. (Vorrei ricordare, a questo proposito, la strategia scientifica di Ronald Hargreaves, che si era abituato, studiando i disturbi del comportamento umano, a domandarsi prima di tutto se il disturbo non dipendesse dal funzionamento non equilibrato, per eccesso o per difetto, di un comportamento in sé sano e teleonomico.)



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